L’Associazione Enologi Enotecnici·Italiani – Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo – Assoenologi Società Cooperativa è l’unione di categoria dei tecnici vitivinicoli, maggiormente rappresentativa sul territorio nazionale.
Oggi associamo quasi 4.500 professionisti, circa l’85% dei tecnici vitivinicoli attivamente impegnati nel settore, garantendo loro rappresentanza, tutela e aggiornamento da un punto di vista tecnico-scientifico e operando attivamente per il miglioramento e la tutela della produzione vitivinicola nazionale e la sua valorizzazione e diffusione in Italia e all’estero.
In virtù di questa rappresentatività, nel 2006, con decreto del Ministro delle Politiche agricole, è stata inserita, come unica organizzazione professionale dei tecnici del settore, nella filiera vitivinicola, deputata alla partecipazione ai tavoli tecnici ministeriali e alla discussione di provvedimenti legislativi.
Nel 2014 è stata iscritta dal Ministero della Giustizia nell’elenco delle associazioni nazionali maggiormente rappresentative ai sensi del D.Lgs. 206/2007.
Dal 2019 è iscritta nell’Elenco delle Associazioni professionali presso il Ministero dello Sviluppo Economico (Legge 4/2013) assumendo così il ruolo di garante e responsabile della qualità dei servizi professionali dei suoi associati, con il compito di valorizzare le loro competenze e garantire il rispetto delle regole deontologiche.
Assoenologi rappresenta la categoria all’interno dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), della Federazione delle Associazioni nazionali degli enologi (UIOE), di cui oggi ricopre la Co-presidenza.
Tra la metà e la fine dell’Ottocento, la vite rischiò di scomparire dall’Europa a causa dell’arrivo dall’America di tre gravi parassiti. La viticoltura europea uscì da questo trauma profondamente trasformata ma consapevole che il suo futuro era legato alla ricerca, alla sperimentazione e ad una tecnologia capace di sopperire ad eventuali nuove calamità. Nel 1876 nasceva così a Conegliano la prima Scuola di enologia d’Italia, con lo scopo di assicurare uomini specializzati, preparati, in grado di seguire e far proseguire, su basi scientifiche, il settore vitivinicolo nazionale. L’enotecnico diventava così il punto di riferimento della tecnologia vitivinicola italiana.
1891
Nel 1891 Arturo Marescalchi, politico e direttore di diverse testate giornalistiche, diplomatosi a Conegliano, e Antonio Carpenè, fondatore, con l’ingegner Giovanni Battista Cerletti, della Scuola enologica, insieme a 46 colleghi varò la Società degli Enotecnici Italiani. Due anni dopo, nascerà la rivista L’Enotecnico, oggi L’Enologo, la più antica pubblicazione al mondo del settore vitivinicolo.
Nel 1894 a Milano si celebrò il secondo convegno degli enotecnici italiani e il terzo si svolse a Roma nel 1896. Per il successivo dobbiamo arrivare al 1909, quando gli enotecnici si riunirono ad Alba, per rincontrarsi poi nel 1916, in piena guerra, a Voghera.
1916
Lo stesso anno la “Società degli Enotecnici Italiani” trasferì la sua sede da Conegliano (Treviso) a Milano. In quel periodo l’Associazione contava 100 tecnici, circa il 35% di tutti gli enotecnici allora impegnati nel settore. Marescalchi mantenne la presidenza fino al 1929, anno in cui fu nominato Sottosegretario di Stato all’Agricoltura.
1946
Con l’avvento del fascismo l’Associazione si sciolse per essere ricostituita nel 1946 alla Scuola enologica di Alba, ad opera di Giuseppe Asnaghi, quando fu organizzato il primo congresso nazionale del dopoguerra; una manifestazione che, ininterrottamente da allora, ogni anno si ripropone come il massimo appuntamento della categoria. Certamente l’imponenza di quell’evento non era quella di oggi, ma l’importanza dei temi trattati dava già allora chiaramente l’idea dell’impegno della categoria per il miglioramento del settore vitivinicolo.
Nel 1949, ad Asnaghi successe alla presidenza Dino Terraneo e comparve un’altra figura determinante per la vita e l’evoluzione della categoria, il Segretario, carica ricoperta non a tempo pieno dal dottor Giuseppe Dossi che diede comunque impulso, importanza e carattere all’Associazione.
1959
Nel 1959 la Sede si trasferì in via Ugo Foscolo e al vertice venne chiamato Antonio Carpené, nipote del fondatore, la cui presidenza rappresentò l’avvento dei giovani alla guida della categoria. A capo della segreteria, venne chiamato l’enotecnico Filippo Visconti.
1965
Nel 1965, a Milano viene fondata l’Union Internationale des Oenologues, voluta da Assoenologi e dall’Unione francese per rappresentare le unioni nazionali a tutti i livelli internazionali. Vi aderirono Argentina, Cile, Spagna, Stati Uniti e Portogallo, oltre a Italia e Francia (oggi sono 16 i paesi aderenti).
Nello stesso anno Antonio Carpenè lasciò la presidenza a Emilio Sernagiotto che durerà in carica fino al 1970, quando passerà il testimone a Narciso Zanchetta.
1973
Nasce la cooperativa Associazione Enotecnici Italiani.
1975
Nel 1975 viene eletto presidente Ezio Rivella, direttore della Banfi di Montalcino, che, con il direttore Giuseppe Martelli, assunto due anni dopo, e con il supporto del Consiglio di amministrazione, seppe dare un giro di boa all’Associazione, innovando e accrescendo le attività.
1981
Esce la prima edizione di “Note pratiche di legislazione vinicola” edita da Assoenologi e curata dal dottor Alberto Sabellico. Ne seguiranno altre otto edizioni. L’ultima è datata 2011 e viene affiancata da altre due pubblicazioni: “Etichettatura e pratiche enologiche” e “Codice internazionale delle pratiche enologiche”.
1984
A Roma, nel 1984, l’Associazione incominciò a “pensare in grande”, a stupire per organizzazione, partecipazione, forma e contenuti. Il più grande complesso alberghiero della capitale, lo “Sheraton Hotel” fu saturato completamente. Con l’occasione Assoenologi consegnò una targa ricordo a Papa Wojtyla.
Sempre nel 1984, per la prima volta Assoenologi fu ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Dopo di lui furono Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi a concedere udienza ad Assoenologi e al mondo del vino.
1987
Nel 1987 la presidenza passa a Piero Pittaro, titolare di Vigneti Pittaro a Codroipo (Udine), che sarà ricordato per la battaglia del riconoscimento del titolo di enologo. Resterà alla presidenza fino al 1996.
1991
A Trento i tecnici vitivinicoli italiani festeggiarono, con i primi cento anni di attività della loro organizzazione di categoria, il riconoscimento del titolo, avvenuto con l’approvazione della legge 10 aprile 1991 numero 129, caparbiamente voluto dall’Associazione Enotecnici Italiani che con l’occasione si trasformò in Associazione Enologi Enotecnici italiani, in breve Assoenologi.
Tre anni dopo, in base a quanto sancito dalla legge 129, l’apposita commissione termina la valutazione delle pratiche presentate attribuendo 2952 titoli di enologo ad altrettanti tecnici attivamente impegnati nel settore.
1996
Nel 1996 la presidenza passa a Mario Consorte, professionalmente direttore generale della Sella & Mosca di Alghero, che per undici anni è stato protagonista di grandi traguardi. Sotto la sua presidenza Assoenologi vara il piano nazionale di aggiornamento con momenti organizzati nelle diverse regioni d’Italia.
1998
In occasione della cerimonia inaugurale del 53° Congresso nazionale Assoenologi svoltasi a Napoli nel 1998, il Ministro dell’Agricoltura Michele Pinto, consegna al presidente di Assoenologi Mario Consorte il primo diploma di enologo, stampato dal Poligrafico dello Stato.
2000
Nell’anno 2000 la rivista “L’Enotecnico” cambia il suo nome in “L’Enologo” a testimonianza dell’evoluzione della categoria. Contemporaneamente, sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 31 luglio viene pubblicato il Regolamento di applicazione riferito alle pratiche enologiche che sancisce che quelle riferite a: resine scambiatrici di ioni, ferrocianuro di potassio, fitato di calcio, acido Dl-tartarico, possono essere fatte “soltanto sotto il controllo di un enologo” o di un tecnico abilitato dallo Stato membro. Il provvedimento è stato ripreso con decreto dal nostro Ministero dell’agricoltura.
2001
In occasione del 56° Congresso nazionale, celebrato a Milano, sono stati festeggiati i 110 anni di vita della nostra Associazione. 1.300 invitati hanno saturato il più famoso teatro del mondo per un esclusivo concerto riservato solo ai soci, ai loro familiari e agli invitati Assoenologi. Protagonista l’Orchestra dei Cameristi della Scala.
2005
Nel 2005 la sede centrale di Assoenologi si trasferisce da viale Murillo a via privata Vasto, in un immobile di proprietà, ubicato nel centro di Milano. Una scelta che segue il percorso di crescita della categoria e della sua sempre maggiore affermazione concretizzata nel ruolo, nell’importanza e nella professionalità dei suoi associati.
Sempre nel 2005 la rivista “L’Enologo”, già riconosciuta dall’Union Internationale des Œnologues come la più antica a livello mondiale è stata certificata dall’Anes di Confindustria nella tiratura di 7.120 copie a numero.
2006
Con decreto ministeriale 24 febbraio 2006 Assoenologi entra ufficialmente nel Tavolo della filiera vitivinicola.
Nello stesso anno Assoenologi stipula la prima convenzione assicurativa a tutela dell’attività professionale di enologi ed enotecnici. Due le garanzie proposte: la responsabilità civile professionale e una polizza per il ritiro della patente. Oggi le polizze offerte agli associati sono cinque: Rc professionale, Rimborso autoscuola, Tutela legale, Polizza Infortuni e Polizza Salute. Altre due Polizze sono invece dedicate alle aziende: Incendio/Rischi vari e Rct/RcO.
2007
Nell’aprile 2007 Mario Consorte lascia l’incarico. Gli subentra Giancarlo Prevarin, dopo aver maturato in Assoenologi un’esperienza di ventitre anni come consigliere nazionale e di undici come vicepresidente; veneto, professionalmente direttore generale delle “Cantine dei Colli Berici” e amministratore delegato della “Cielo & Terra Spa.
Nel 2007 viene realizzato il primo sito internet ufficiale di Assoenologi. Viene presentato l’aspetto istituzionale dell’Associazione, con la sua storia, i suoi organi, i suoi regolamenti e viene dato spazio all’area dei servizi agli associati, con il calendario delle attività delle Sezioni, le iscrizioni al congresso e ai corsi di aggiornamento on line.
2010
Nel 2010 Assoenologi presenta domanda per essere inserita nell’elenco delle associazioni professionali non regolamentate maggiormente rappresentative tenute dal Ministero della giustizia. Nel 2013 riceve dal Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro, “parere positivo all’unanimità”. Dal 2014 Assoenologi è ufficialmente iscritta, con decreto del Ministero della Giustizia del 22 gennaio, nell’elenco delle associazioni professionali consultabili dall’Unione Europea in sede di elaborazione di proposte in materia di piattaforme comuni.
2013
Il 23 aprile 2013, Giancarlo Prevarin lascia il vertice dell’Associazione. Gli subentra Riccardo Cotarella, che nella sua opera è coadiuvato da Emilio Renato Defilippi, Stephan Filippi, vicepresidenti, oltre che da tutto il nuovo Cda. Da questo momento si apre una nuova fase evolutiva dell’Associazione.
Nell’ottica di avvicinamento e supporto ai giovani viene introdotto nello statuto sociale un nuovo articolo che istituisce la categoria dei Soci Speciali. Diplomati enotecnici e laureati enologi, a non più di due anni dalla laurea, possono diventare soci senza alcun costo d’iscrizione o quota annuale, per un termine non superiore ai due anni. Grandi sforzi vendono poi rivolti all’iter di riconoscimento dell’Associazione da parte del Mise e alla formazione professionale continua degli associati.
2016
Il direttore di Assoenologi Giuseppe Martelli, dopo quasi quarant”anni di attività, va in pensione. La carica viene affidata per un breve periodo a Gabriella Diverio.
Viene istituito il progetto Assoenologi Giovani, un gruppo di 17 “under 40” eletti dai rispettivi Comitati di Sezione, a cui si è chiesto di aiutare l’Associazione a interpretare le istanze dei giovani. Dopo il primo mandato triennale, l’attività del gruppo si è dimostrata positiva e il progetto viene portato avanti.
2017
La Casa editrice Assoenologi inizia una nuova collana editoriale con il primo libro di “Vinifera” dedicato ai principali vitigni italiani. È un vero successo, tanto che il libro vince il Premio OIV 2018 nella categoria vitivinicoltura.
2018
In marzo la direzione di Assoenologi, dopo un periodo di prova, passa all’Enologo Paolo Brogioni. Grazie alla sua professionalità e competenza e alla capacità di relazionarsi con il Presidente e il Cda la nostra Associazione sta crescendo in immagine, ruolo e funzioni. Si attivano i canali facebook e le newsletter ai soci e si lavora sul nuovo sito internet.
2019
Finalmente un importante traguardo è stato raggiunto. Il Mise ha iscritto Assoenologi nell’Elenco delle associazioni professionali riconosciute dalla legge 4/2013 e le assegna il ruolo di garante e responsabile della qualità professionale dei suoi associati. Si consolida così il percorso di rappresentanza della professione di Enologo, iniziato con l’approvazione della Legge 129/91 sul titolo di Enologo, fino al riconoscimento di Assoenologi come organizzazione professionale nella filiera vitivinicola.
Nel mese di maggio viene messo o line il nuovo sito internet di Assoenologi, ricco di importanti novità per gli associato e non solo.
2020
Nonostante la pandemia da Covid-19 molte sono le novità che hanno caratterizzato il 2020. E’ stato l’anno della nascita del canale Assoenologi TV, della pagina ufficiale di Instagram e soprattutto de l’Enologo Online. Il 22 novembre 2020 sì è svolta la giornata Congressuale che ha avuto migliaia di visualizzazioni . Il libro Vinifera – Ripartiamo dalle radici ha vinto la menzione speciale per la categoria viticoltura attribuito dall’OIV – Organisation Internationale de la vigne et du vin.
2021
Assoenologi compie 130 anni, il riconoscimento del titolo di enologo, avvenuto con l’approvazione della legge 10 aprile 1991 numero 129 compie 30 anni.
2022
Assoenologi compie 130 anni, il riconoscimento del titolo di enologo, avvenuto con l’approvazione della legge 10 aprile 1991 numero 129 compie 30 anni.